Giovanni Rocco e Pietro Russo: “Attenti a quei due”

Di Giuseppe Volpe

Giovanni Rocco e Pietro Russo rappresentano quella ristretta, ma storica e gloriosa, cerchia di podisti che prima di correre marciavano. Finora i nostri “ritratti” si sono sempre occupati di podisti che corrono… Intendiamoci, Giovanni e Pietro lo fanno, corrono; c’è però un particolare non da poco che li caratterizza: hanno cominciato entrambi con la marcia.
In realtà, ci siamo detti, abbiamo sempre trascurato la marcia… Eppure, nell’ambito podistico, la disciplina della marcia ha un notevole significato per quello che comporta e richiede. E, dal momento che sia Giovanni che Pietro ci gratificano, da molti anni, della loro amicizia, eccoci a raccontare di loro in quanto podisti nel senso più ampio, quello che racchiude e comprende sia la marcia che la corsa.
Fulcro della vicenda fu il bosco di Portici. In questa oasi di verde, storicamente luogo di aggregazione e di sport, si sono cimentati alcuni fra i più gloriosi interpreti del podismo regionale. Giorno verrà, crediamo, che si tesseranno le lodi sportive al bosco di Portici… Comunque, è lì che i due cominciarono a marciare. Giovanni un po’ prima (molto prima…), mentre Pietro si trovava a Bergamo. Ma perché insistiamo così tanto su loro due…? Perché la marcia rappresenta, più della corsa, l’applicazione metodica e continua della tecnica del gesto unita allo sforzo prolungato e solitario. La marcia è una disciplina molto tecnica, forse troppo…! Il bloccaggio del ginocchio…, la mancanza (la proibizione) della fase di volo…, il gioco dell’anca… La marcia richiede tecnica e sacrificio, tecnica e costanza, tecnica e determinazione, tecnica e solitudine… E’ talmente tecnica, la marcia, che quando si passa alla corsa…, la tecnica ti resta dentro! L’abbiamo visto con i nostri due amici. Quando si sono cimentati con la corsa, come per magia, hanno istintivamente unito lo stile alla velocità. Clamoroso il caso che possiamo testimoniare. In una gara cosiddetta tosta, la Top Run di Cercola, 10 km, praticamente al loro esordio podistico, conseguirono questi tempi:
Giovanni, 39’ 25”…
Pietro, 48’ 58”…
Non so se mi spiego… Da notare, e non è cosa da poco, che Giovanni, prima di “Trasferirsi” nell’ambito della corsa, si era preso la sfizio di conquistare, più volte, il titolo di Campione Italiano di Marcia… Non so se mi spiego…
Comunque, “continuando di questo passo”, come possiamo dire parafrasando l’ ambito podistico, i due conseguirono questi personal best, nelle più classiche delle distanze per noi “stradaioli”:
Giovanni: Maratona, 3h06’; 21 km 1h 27’., 10 km, 39’ (anche se io ricordo un 37’…)
Pietro, Maratona, 3h 54’38”; 21 km, 1h 39’19”; 10 km, 48’58”
Insomma, se li incontrati in gara…, state “attenti a quei due”: partono sempre insieme, con il loro inconfondibile stile, fatto di stile e di tenacia, di sorriso baciato dalla determinazione.
Grandi!

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