Ritratto :”Angelo Iannelli, podista di un altro pianeta.

di Giuseppe Volpe

Quando seppi che a quella garetta domenicale partecipava anche Angelo Iannelli, ebbi come uno shock …, e rimasi per qualche istante senza fiato. Ma come?, correvo insieme a lui…? Ma Iannelli non era quel tale che aveva partecipato al Mondiale…? Ed io avrei corso con lui…?
Adesso non chiedetemi che anno fosse e di quale gara esattamente si tratta. Non lo so. Forse non mi sono spiegato bene. Mi sembrava di vivere una situazione irreale. Per me, ma penso per qualsiasi podista amatoriale campano, essere al cospetto di un atleta della nazionale italiana, e corrervi insieme, era come partecipare con un podista di un altro pianeta… Altre volte ero stato al cospetto di un campione di tale caratura. Ad esempio, avevo salutato alla partenza Gianni Poli e Stefano Baldini. Ma questi non correvano la maratona insieme a me…
Avevo, di Angelo, notizie di tempi incredibili…, di quelli che stabiliscono gli atleti che corrono… in un altro pianeta… Cioè, che si formano da bambini, ben guidati e indirizzati, che corrono “quasi sempre” su pista e che quindi conoscono e fanno propri tutti i meccanismi utili e insiti nel podismo, che poi passano a fare esperienze, saltando le necessarie categorie, fino a raggiungere vertiginosi traguardi. Altro che correre “quasi sempre” tutte le domeniche, “quasi sempre” su strada, dopo essersi allenati “quasi sempre” su strada…
Angelo è originario di Melizzano. Cominciò a 13 anni, dopo un campionato studentesco, visto dal prof. Giovanni Caruso (ancora oggi presidente della Libertas Benevento), che ne intuì le ottime potenzialità. Vide bene, il professore… Guardate che personal best… e che carriera ha fatto quel ragazzo…
3000 siepi, 8’26”
2000 siepi, 5’36”
1500 metri, 3’48”
3000 metri, 8’07”
5000 metri, 13’55”
10000 metri, 29’25”
La specialità di Angelo? E’ il mezzofondo, in particolare i 3000 siepi. Nel vasto panorama delle discipline dell’Atletica Leggera su pista, i 3000 siepi rappresentano un caso un po’ particolare. Essi richiedono doti di agilità, di potenza e di resistenza come in nessun altro tipo di gara. Pensate, 7 giri di pista, con barriere e riviera…, durante i quali non si deve perdere elasticità… Una gara dura e bella come poche…, nella quale forza e tecnica si devono equiparare… Perché mi dilungo tanto su questa gara…? Se non l’avete capito, ve lo confesso. Vi vinsi il mio primo titolo italiano! Inutile dire il tempo: guardate quello di Angelo e aggiungetevi 3 minuti! Adesso avete capito perché quando me lo vidi alla partenza di quella gara trasalii…?
Ma i P.B. di Angelo non finiscono qui…
Nel 1995 veste la sua prima maglia azzurra, al Campionato Europeo in Ungheria (5° posto).
Dal 1996 fa’ parte delle Fiamme Azzurre.
In carriera ha corso 3 volte il Golden Gala a Roma, a 3 Coppe Europee, dove nel 2003 conquistò un bellissimo 3° posto.
Ha partecipato perfino ad un Mondiale (Parigi 2003).
Ha collezionato 25 presenze con la Nazionale di Atletica e conquistato 4 titoli Italiani Assoluti.
Angelo ha smesso con l’agonismo nel 2015 (guarda caso anch’io…) e adesso gestisce insieme ad altri allenatori il settore giovanile delle Fiamme Azzurre (segue ben 180 bambini…).
Insomma, Angelo viene da molto lontano, da un altro pianeta. Ma forse è sbagliato identificarlo con un pianeta. E’ meglio forse indicarlo come una stella, che illumina il cammino di molti podisti, vecchi e giovani, è il caso di dire.
Ciao, Angelo, e grazie per le emozioni che ci hai donato.

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